giovedì 7 gennaio 2010

riflessioni

Non possiamo non riterci sorpresi di quello che sta succedendo.
Non tanto per le opinioni personali riguardanti lo spot, quanto perché dello stesso emerge solo la rappresentazione simbolica usata e non il significato complessivo.
Lo spot, infatti, ironizza sull'uomo e sulla sua chiusura mentale; la transessuale è un simbolo. La nostra rappresentazione puo' risultare esagerata, ma serve a colpire chi come il nostro personaggio é sempre fuggito dal mondo trans.

Detto questo, il nostro intento é promuovere il documentario, cosa che ci sta richiedendo tempo e fatica, visto che si tratta di un prodotto non commerciale e di difficile diffusione.
Crediamo nella campagna svolta e che una distribuzione del documentario possa giovare a tutti.
lo spot in particolare non é diretto ai trans, quindi vorremmo raccogliere opinioni disparate prima di ipotizzare una sospensione dello stesso.

Detto questo siamo pronti a metterci in discussione ancora ed é per questo che stiamo raccogliendo i vostri pareri.

Ringraziamo tutti voi per l'apertura al dialogo e speriamo che questa sede possa rimanere come punto di confronto.

elena e francesco

25 commenti:

  1. Se lo spot non era diretto alle persone trans bisognava far in modo di non farcelo vedere (e non so proprio come...). Non mi piacciono le mistificazioni. Non abbiamo mai messo in discussione le fatiche di Vanni e vostre nel commercializzare il documentario, quindi perché farvi riferimento? Perché è necessario vendere. A chi? A chi ha pregiudizi. Ok.. ve lo dico io l'esito dello spot. Piacerà moltissimo perché moltissime sono le persone piene di pregiudizi. Quindi avrete raggiunto il risultato di confermare i pregiudizi a chiunque vedrà lo spot e NON verrà a vedere il documentario (penso la % più elevata). Nel contempo qualcuno che si è sbellicato dalle risa per lo spot, vedendo il documentario, vi manderà a cagare perché lo avete preso in giro. Si aspettava una goliardata alla Neri Parenti e gli avete propinato un brodone pesante sulle discriminazioni che lamentano "sti uomini con le tette"... Avete attinto ai peggiori stereotipi SENZA ELABORARLI. Scusate ma prendere uno stereotipo e riproporlo tale e quale... dove vi hanno insegnato che è ironia? Chi ve l'ha detto? Fa ridere gli stronzi... e fa incazzare chiunque di noi abbia un'opinione leggermente migliore. Anche questi non sono il target del documentario. Bene.. vi ritroverete ad attirare un centianio di "Borghezio" al cinema. Aspettatevi dei fischi...
    Perché bisogna anche stare attenti a scegliersi i target... Giusto che non si sia noi... ma neppure i "grassi ridanciani" sulla nostra realtà. Costoro non li convincerà nessun documentario... Avranno avuto già cento volte l'occasione di cambiare idea e non l'hanno fatto. O Vanni è un nuovo Gesà Cristo o forse sarebbe meglio che vi sceglieste un pubblico target dubbioso, incuriosito, ignorante che vuo sapere e non quello che si diverte tanto a vedere l'ometto che scappa di fronte alla "sorpresa". Se farete un documentario sulle mine antiuomo, vi propongo di fare uno spot dove un bambino raccoglie un giocattolo ed esplode in aria... Sai che risaaaateeee (perché lo spot è ironico non serio... quindi quelli che ridono della trans cazzuta, equivalgono a quelli che riderebbero per il bambino spiaccicato contro un muro). Volete chiedere ad un pubblico non trans? Cosa vuol dire? Andate in un comune leghista o ad Amsterdam? Perché avreste reazioni molto diverse. Provate e se verificate che rideranno più i leghisti... allora chissà se vi sfiorerà almeno un dubbio.
    Spiacente di rispondere così dopo un ringraziamento per l'apertura al dialogo... Ma non c'è dialogo, se si fa i sordi.
    IMHO
    Mirella Izzo

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  2. la penso come Mirella Izzo.
    Se guardando il documentario, cominceranno i fischi, chiedetevi che gente avete attirato con quel promo.

    Vittoria Newmar

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Abbiamo letto attentamente le vostre ragioni e quelle del regista, vi abbiamo seguito nei vostri ragionamenti ma la sostanza rimane questa
    fatto: le persone trans sono state offese dallo spot
    fatto: a fronte di questo, la produzione non intende ritirare lo spot
    Dite che è lo scotto necessario da pagare per vendere il prodotto. Ovvero: per il commercio si è disposti a ledere la dignità umana.
    Siamo convinti che si si fosse trattato di un'altra minoranza discriminata, questo non sarebbe successo, non vi sareste permessi. Insomma secondo voi, noi trans dobbiamo necessariamente mostrare i genitali per essere ascoltati, per convincere il pubblico a venire a vedere un documentario che parla di noi seriamente?? quale coerenza!
    Non crediamo ci siano alternative: se le persone trans si sono sentite offese e messe in pericolo dallo spot, l'unica risposta civile da dare era: "scusate tanto, lo ritiriamo subito". Anche se non ci capite. D'altronde, per noi non essere capiti è la norma, altrimenti non avremmo bisogno di fare documentari.
    Però non ci aspettavamo questa posizione da parte di Enrico Vanni, che lavorando con noi qualcosina dovrebbe pur averla imparata.
    Ricapitolando: il ritiro dello spot è l'unica risposta che consideriamo accettabile. Non vogliamo che per l'ennesima volta la nostra faccia venga associata a qualcosa che ci denigra, ci stravolge come concetto e ci offende nella dignità. Subiamo già abbastanza dai mass media, subiamo ogni volta che i siti porno che sfruttano i nomi dei nostri attivisti illegalmente e impunemente per aumentare la loro visibilità.
    lo spot cancella mille volte l'efficacia del documentario, perché com'è ovvio sarà visto mille volte di più del documentario.

    Di fronte al vostro rifiuto di ritirare lo spot - che non capiamo e non riusciamo a considerare altrimenti che un ennesimo calpestare i nostri diritti, ci vien voglia di agire in maniere più drastiche di queste comunicazioni tutto sommato amichevoli. Perché se non ci fosse stata la collaborazione precedente al documentario, ci saremmo scagliati su di voi con tutte le nostre forze.
    Finora abbiamo avuto solo consulti interni, nessuna presa di posizione ufficiale. Ma ovviamente, se l'offesa persiste, le cose cambiano.

    Davide Tolu
    sottoscrive: Mirella Izzo

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  5. ho l'impressione che questo blog non venga controllato da chi lo ha aperto..

    Vittoria Newmar

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  6. Non credo che la rappresentazione stereotipata della transessualità giovi o sia una buona pubblicità. Credo che se più persone si prendono la briga di criticare in modo chiaro e non polemico bisogna prenderne atto e riflettere, in primo luogo accogliendo le richieste delle persone direttamente interessate (la "comunità" trans in questo caso). rho

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  7. Signori, lo spot è un boomerang. Non conosco il contenuto del documentario, ma ne leggo gli intenti nelle info su youtube:

    "spot del documentario sul mondo trans che tratta dei problemi delle persone transgender e transessuali".

    e, a mio umile avviso questo msg promozionale arriva piuttosto come proderie, e anche un po' volgarotta.

    In termini di 'fishing', l'idea poi è davvero sbagliata. Necessariamente - quanto meno, lo spero vivamente - i contenuti andranno a deludere le aspettative di chi è stato 'fishato'.
    Ma soprattutto, lo spot pone l'accento ESCLUSIVAMENTE sulla questione del gusto sessuale... degli altri (e questo è davvero offensivo per le persone transessuali)
    Un disastro su tutta la linea (finanche quella di Cavandoli).

    Suggerirei di tenere l'idea della 'linea', mi pare carina. Tuttavia, trovate qualcosa di meglio, vi prego. Che so, una donna che cammnina e che si trasforma in uomo, poi in bambino, poi in una donna anziana, e poi magari alla fine incontra il tizio che si spaventa ma poi si gira in posizione di attesa... Non so, non è il mio mestiere ma, per favore, fate qualcosa (con tutto il rispetto per il lavoro degli altri, ci mancherebbe).


    L.R. Carrino

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  8. sono luca ho letto cio che volevate far arrivare con il vostro post.. ogniuno di noi è libero di esprimersi come meglio crede ma il vostro è stato per ciò che mi riguarda offensivo,,mi unisco al pensiero di mirella izzo e davide tolu. nn siamo transessuali per scelta, se avessimo potuto scegliere sarebbe stato tutto piu facile e fortunatamente nella mia vita ho incontrato poca gente che "scappa" quando sa di me,,,

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  9. è ... ridicolizzare ...è davvero uno spot sconveniente, di cattivo gusto, che mette una rabbia tale ... !
    E' proprio il "mostrare cosa NON si deve fare" facendolo fare ... per colpa di una scenetta triste,spietata!
    Alessandra Berni

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  10. se domani, mentre cammino per strada, al mio passaggio qualcuno che ha visto lo spot fa il brillante mettendosi una scopa oscenamente in mezzo alle gambe e mi apostrofa al grido "non scappare!"..

    FACCIO UN ESPOSTO E VI DENUNCIO TUTTI!


    Vittoria Newmar

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  11. se domani, mentre cammino per strada, al mio passaggio qualcuno che ha visto lo spot fa il brillante mettendosi una scopa oscenamente in mezzo alle gambe e mi apostrofa al grido "non scappare!"..

    o ancora peggio, lo fa volgarmente A CHI si accompagna con me, il mio compagno, un famigliare, un amico..

    FACCIO UN ESPOSTO E VI DENUNCIO TUTTI!

    quello spot è lesivo della dignità, e incoraggia il luogo comune e l'offesa. Punto!
    Se vi ostinate a dire il contrario mentite sapendo bene di mentire!


    Vittoria Newmar

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  12. Ho visto lo spot, premetto che non sono trans, ma maschio orso a cui piacciono maschi orsi ma per questo non sono stupido e non approvo che si continui a far intendere che le trans siano fenomeni da baraccone, interessate solo ad adescare i maschi e biasimo che si sottolinei che dalla diversità si scappi, che il pregiudizio ignorante sia dato per normale e accettabile e non una cosa riprovevole da condannare.
    Non ho idea di come sia il documentario, certo non sono invogliato a vederlo con uno spot così. La presenza di una fine attivista come Mirella Izzo mi attira sempre, ma lo spot potete gettarlo nel cesso, è stupido, piemo di luoghi comuni ( la trans porca il maschio etero ignorante e incapace a gestire la diversità) e pure poco originale graficamente visto che si rifà alla Linea di Osvaldo Cavandoli della nota pubblicità anni 70.

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  13. Io non ero a conoscenza di questo documentario. Appena ho visto lo spot ho provato rabbia ed ho seriamente pensato ad una caricatura, o comunque una presa in giro nei confronti delle persone transessuali. Mi sono "calmato" solo quando ho capito che lo scopo non era quello di denigrare qualcuno.
    Ho capito cosa intendete con l'attirare più persone possibili parlando la loro lingua; è un intento che avrei avuto anche io. Però credo che la persona media, piena di preconcetti e stereotipi,non verrebbe a guardare un documentario, né il vostro, né un documentario pieno zeppo di stereotipi. O meglio, molti di loro si fermeranno allo spot,che magari avranno quasi sicuramente male interpretato. E sarà una grande percentuale.
    Ho compreso le vostre ragioni, ma forse ci sarebbe voluta una idea diversa..Simile, ma diversa.

    Gabriele

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  14. ho avuto il piacere di vedere questo documentario qualche settimana fa. Molto bello, forse un pochino lungo ma esemplare nello spiegare la realtà trans, un'eccezione in mezzo alla spazzatura che spesso pretende di rappresentarci. questo spot, però, mi ha lasciata inorridita: la solita rappresentazione delle trans, l'italiano medio che legge il giornale, la trans tutta tette che ha un erezione e l'uomo che scappa. appena l'ho visto mi immaginavo già il mini video circolare nei vari profili facebook dei ragazzotti, nei vari blog, con le risate di chi lo avrebbe guardato e condiviso con gli amici. non credo che questa scelta attiri più pubblico, se non qualche translover e qualche transfobico. credo sia una terribile vetrina per un prodotto molto bello. spero venga ritirato.

    Selene Biasi

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  15. vorrei infine aggiungere che un bel prodotto non ha bisogno di uno spot di basso livello per potersi fare più pubblicità: rischia solo di essere rovinato e di passare in secondo piano rispetto al promo.

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  16. lo spot non ironizza sulla chiusura mentale della gente, come potete non capire che questo spot mostra Le trans per quello che in realtà non sono!! da un'immagine sbagliata di loro, le persone comuni, chi ne sa poco sull'argomento, non riesce a distinguere quella ce voi chiamate "ironia". Non è ironico, ne tato meno divertente.. solo offensivo e diseducativo.

    Chiara Masini

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  17. Quando mi è stato chiesto di guardare lo spot e di dire quello che ne pensavo non sapevo nulla del documentario, tranne poche informazioni sull'argomento che avrebbe trattato. Sono andata sulla pagina di YouTube e ho lasciato, dopo averlo guardato naturalmente, il commento che riporto sotto.

    ---Beh, innnanzi tutto questo spot mi sembra decisamente "fuori target". E' per chi già sa o per coloro a cui si vuol far sapere? Non si capisce molto cosa "pubblicizza": si parla di un documentario o di una commedia degli equivoci? Se ne potrebbe cogliere l'ironia, ma visto così, assolutamente fuori da un contesto, il suo messaggio non si discosta molto dal banale e ritrito luogo comune, che così spesso di recente abbiamo visto sbandierato sulle tv nazionali, per cui la persona trans viene identificata come "un uomo con le tette" (belle sode, per di più) oppure per cui la persona omosessuale è rappresentata con una figura maschile (vedi anche lo spot sull'omofobia del ministero delle "pari opportunità"). Io sarò ipersensibile ma ci vedo il solito tocco sessista o nella migliore delle ipotesi una certa tendenza a incasellare tutto e tutti in categorie, se possibile poche, che così bene semplifica la vita. Anna, persona.---

    Tengo a sottolineare che non avevo ancora visto i trailer sul vostro sito e nemmeno avevo letto i commenti che precedono il mio in questo blog, ma non mi sembra un caso aver ripreso, senza volere, alcune parole di Mirella Izzo. Solo negli ultimi anni ho iniziato a capire veramente cosa vuol dire la parola trans. E' stata una ricerca sul suo significato ma sopratutto sulle storie di persone che da questa parola si sentono rappresentate e un po' anche su me stessa. E qui ho avuto l'impressione che abbiate vanificato tutto. Ribadisco ancora che non mi piaciono molto le categorie ma, se proprio devo, penso di rientrare perfettamente in quella a cui, a vostro dire, sarebbe diretto lo spot: sono una persona qualunque e non trans (ma forse un po' trans lo siamo tutti, o no?). Nel mio piccolo, però, mi sento un po' offesa anche io, come mi sento offesa ogni volta che si mette in dubbio che potrei pensare con la mia testa. Penso che il vostro documentario sia molto importante e che abbia un grande valore di informazione e comunicazione e mi interesserebbe molto vederlo. Purtroppo mi sembra che con lo spot vi siate adeguati a un modo di fare piuttosto in voga di recente: la gente comune non vuole pensare (o non si vuole che la gente comune pensi?) per cui c'è sempre qualcuno che si prende la briga di pensare per loro. Avete dato per scontato (e un'alta cosa che non mi piace è essere data per scontata) che solo attirando le persone come le mosche al miele le si potesse interessare a qualcosa che non siano i soliti clichè televisivi e facendo ciò vi siete appiattiti sugli stessi clichè che col vostro documentario volete demolire. Questo a me pare, in ogni caso vi ringrazio per il vostro lavoro. Anna.

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  18. Condivido in pieno ciò che ha scritto Davide Tolu (e sottoscritto Mirella Izzo) nel suo commento.

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  19. Le posizioni espresse da tutti coloro i quali hanno commentato, sono condivisibili perchè lo spot in questione lede la dignità delle persone intelligenti e sensibili - trans e non trans - che da sempre si prodigano per combattere la massificazione delle menti e, quindi, il totalitarismo culturale.
    Mi unisco pertanto allo sdegno di chi mi ha preceduta e di chi, pur indignato, non commenterà.

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  20. Quello spot è veramente una schifezza,è offensivo e ostenta un ironia falsa. Vergognoso ridurre la dignità delle persone a un erezione... Mi chiedo se la scelta sarebbe stata la stessa nel caso il documentario fosse diffuso nella grande distribuzione pubblicizzandolo attraverso i media nazionali. Per questo condivido le opinioni di Davide Tolu e Mirella Izzo. Eliminate questo spot!

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  21. Non sono trans, e ho visto lo spot per caso, perché postato su Facebook da Davide. Ritengo che non sia solo offensivo per le persone transessuali, ma anche per le donne... e per gli uomini intelligenti. Non l'ho trovato assolutamente ironico, credo che sia riduttivo rispetto a quello che dovrebbe/vorrebbe(?) comunicare, e che non aiuti assolutamente a capire chi transessuale non è. Non guarderei mai un documentario pubblicizzato da questa roba. Nulla di nuovo comunque: materiale da bar-sport...:(
    Simonetta

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  22. Sono offesa ed avvilita. Questo spot è volgare e pretestuoso. Una rappresenazione stereotipata tutta maschile, offensiva ed ingiuriosa. Nell'utilizzo, peraltro assai poco originale, della Linea di Osvaldo Cavandoli, non viene solo rappresenata una donna con il pene, ma viene proposta una donna (grottesca) con un pene in erezione.
    Se davvero vi è la volontà di rispettare le persone transessuali, si deve subito provvedere all'eliminazione di questa porcheria. Altrimenti le vostre sono solo parole.

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  23. sono d'accordo con la maggior parte dei commenti che mi hanno preceduto.

    lo spot non coglie nel segno - se voleva essere un modo intelligente per invitare persone intelligenti a vedere un documentario intelligente, fatto per far riflettere su un problema reale e importante.

    Ironizzando sulla "caricatura" del trans questo spot induce piuttosto un altro tipo di persone ad andare a vedere qualcos'altro.

    Io so che il documentario è stato realizzato per dare un messaggio di un certo tipo (e, per inciso, lunedì ci sarò e se ci sarà dibattito pubblico sarò ben lieta di parteciparvi e di ribadire quanto sopra) ma lo so perché conosco alcune delle persone che vi hanno preso parte, certo non lo intuisco dallo spot.

    E dico questo da counselor, ovvero da professionista che lavora nell'ambito della relazione di aiuto, e da giornalista che si è occupata di comunicazione per 25 anni.

    alessandra callegari

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  24. quanto casino. tutti offesi. si voleva solo lavorare bene, forse si è fatto un errore. non ho visto il documentario ma conosco chi ci ha lavorato e di certo non merita tanta rabbia.
    ho ricevuto un messaggio per partecipare a questa discussione e diceva semplicemente di voler raccogliere più pareri possibili prima di eliminare lo spot e non aiuti in difesa per mantenerlo. quindi calma. mi pare un atto di intelligenza.
    io sono solo un'amica. di entrambe le parti.
    qui si parla di sensibilità offese da stereotipi e si continua a offendere con rabbia e chiusura.
    non mi piace. non è così che si fa. ci vuole più maturatà e Sensibilità se si ci vuol fare capire.
    e poi attaccare chi sta dalla tua parte... parliamone.
    se lo spot non è piaciuto si deve cambiare ma costerà altro tempo fantasia e fatica e non mi sorprenderei se anche la sensibilità di chi lo ha fatto sia stata profondamente colpita.
    non posso pensare a degli attivisti così disfattisti...è un pensiero contro.

    daniela m.

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  25. Allora, cara Anonimo, sono sinceramente dispiaciuta di aver colpito così profondamente la sensibilità di chi "mi/ci" voleva rappresentare con un "cazzo grosso così" (scusa la mia volgarità, ma alla fine questo è e null'altro). Quindi chiedo sommamente scusa, sperando, comunque, che si provveda a riparare quanto prima...Grazie.

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